venerdì 12 settembre 2008

A chi sto parlando?

...A chi sto parlando? Chi mi chiede alcunchè? A quale tuo ribelle scopo serve il mio gergo? Perchè piangere, pestare i tuoi piedi su questo caldo terreno, infestato dalla pioggia, dalle lacrime che cadono amorevoli sulla tua calda testa. Perchè pesti i piedi? Perchè gridi nella fragile notte, se gli angeli vigilano e pestano i piedi, sul fondo del tuo cuore, fragile e pronto a perdonare? Oh mia calda anima; essi, i ricchi di mente e di materia, t'acquieterebbero, preferirebbero ti tenessi al sicuro da eventuale assassinio. Alla maniera dei ricchi (il loro povero gergo) giace questa brillante sete: di perdonarti, e poi passare ad assetata vendetta, se anche solo mi lascerai stringerti le punte delle dita, le tue fredde calde mani. Da quando facesti prova in molte miriadi sagomati angoli di questa sete di rabbia, di questo tuo assassinio: hai ceduto, sii povero, non male amministrare le cose che scorrono lungo le tue rosse radici...

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