...Una scusa è peggiore e più terribile di una menzogna, perché la scusa è una bugia guardinga...
Volevo ringraziare tutti coloro che si nascondono dietro un dito facendo di questa necessità virtù...ringrazio tutti coloro che falsamente mi sono stati sempre accanto solo perchè in realtà non avevano null'altro di meglio da fare riempiendosi la bocca di perle di saggezza sull'amicizia...e infine, ricordando Borsellino, ringrazio tutti coloro che, non avendo nessun ideale, muoiono, a differenza delle persone vere, ogni giorno della loro vita...
Ellie
martedì 29 luglio 2008
sabato 26 luglio 2008
Vendetta...
lunedì 21 luglio 2008
Direzioni opposte...

venerdì 18 luglio 2008
Inno immenso...

venerdì 11 luglio 2008
I racconti del Bosco di Hern - La ninfa delle farfalle (Epilogo)

martedì 8 luglio 2008
I racconti del Bosco di Hern - La ninfa delle farfalle (II Parte)

...Era una Driade. Una ninfa abitatrice dei boschi. Si dice che quelle essenze di vita così straordinarie, passino quasi tutta la loro esistenza con gli alberi che le ospitano. Da un vicino cespuglio sbucarono due piccoli cerbiatti che si avvicinarono a lei senza alcun timore. Pochi saltelli per ritrovarsi davanti ai suoi piedi e poi giocare col suo lungo vestito. Lei si chinò, prese qualcosa dall'interno di un sacchetto che aveva in una mano e lo diede da mangiare ai suoi piccoli amici. "Perché... aver paura di colei che sa solo amare?", la sua voce risuonava di melodia suscitando benessere e serenità a chi aveva la fortuna di darle ascolto. "Loro sono più deboli ed indifesi di te, eppure si sono avvicinati. Sai... vivere qui non consente di conoscere l'odio e la cattiveria. Non sarei mai in grado di fare del male...". Quella voce così rassicurante gli fece allontanare tutte le paure. Così trovò il coraggio di mettersi in piedi ed avvicinarsi. Lentamente. Alla sua vista i due cuccioli si allontanarono spaventati lasciando i due giovani, così diversi fra di loro ma probabilmente così uguali, soltanto in compagnia delle farfalle che per nulla infastidite continuavano a danzare. "Ma... sei bellissima! Come ti chiami?", le chiese con tono di voce timido e spaventato. Lei allungò la mano per invitarlo ad aiutarla per rialzarsi. Era evidente che non ne aveva bisogno, ma era un modo per dargli più sicurezza. Sorrideva... "Come mi chiamo? Che cosa strana... Mai nessuno mi ha posto questa domanda. Noi driadi comunichiamo in modo diverso con il resto delle creature della natura, ci basta soltanto il pensiero per comprenderci. Parlare con gli umani si, ci è concesso. Ma solo con quelli nobili di animo, e tu lo sei. Ecco perché ho deciso di mostrarmi a te. In questi secoli della mia giovane esistenza, ho avuto non poche occasioni di parlare con umani, ma non ne sentivo l'esigenza. Con te invece è diverso, hai qualcosa di speciale nello spirito. Dal nostro incontro nascerà qualcosa di positivo, lo sento... Avere un nome. Il mio. Nessuno mai mi ha chiamata, dammelo tu un nome se credi che sia giusto averlo". Stringendo la sua esile mano, continuava a fissarla negli occhi. Era incantevole. Per lui, distogliere l'attenzione da quello sguardo sarebbe impossibile. Una bellezza così perfetta che neanche il miglior artista sarebbe stato in grado di dipingere o scolpire...
lunedì 7 luglio 2008
Per Giuseppe...

Amore...che grande parola... amore è per le piccole cose che alla fine sono le più grandi, amore è accogliere con un sorriso, perché nessuno mai sarà così povero da non poter donarne uno.
Amore è quel tocco dato ad uno sconosciuto ma che parte dal cuore, amore è cercare in fondo, dentro di noi e in quel meraviglioso scrigno chiamato cuore trovare noi stessi, avere la forza e l'audacia di donare e mostrare le perle preziose che in esso possediamo. Nello spazio del mio cuore ho trovato un angelo di nome Giuseppe...non chiedete spiegazioni alle mie parole, partono dal cuore ed è al cuore di tutti che vogliono arrivare...Di lui conosco solo il volto, le vicende raccontatemi dalla sua famiglia, i dolci occhi indimenticabili catturati magistralmente in una foto. Mi sembra di conoscerlo da sempre, anche se non è vero purtroppo. Lui è il fratellino della mia carissima Carrie, diventato angelo in tenera età, ed è a lei che dedico questa poesia.
Amore è quel tocco dato ad uno sconosciuto ma che parte dal cuore, amore è cercare in fondo, dentro di noi e in quel meraviglioso scrigno chiamato cuore trovare noi stessi, avere la forza e l'audacia di donare e mostrare le perle preziose che in esso possediamo. Nello spazio del mio cuore ho trovato un angelo di nome Giuseppe...non chiedete spiegazioni alle mie parole, partono dal cuore ed è al cuore di tutti che vogliono arrivare...Di lui conosco solo il volto, le vicende raccontatemi dalla sua famiglia, i dolci occhi indimenticabili catturati magistralmente in una foto. Mi sembra di conoscerlo da sempre, anche se non è vero purtroppo. Lui è il fratellino della mia carissima Carrie, diventato angelo in tenera età, ed è a lei che dedico questa poesia.
Tu non sei mai sola,
hai un angelo accanto a te,
nei momenti più bui ti stringe forte tra le ali e il cuore
e non ti lascia andare.
Nel silenzio dei tuoi giorni che sembrano così tristi,
nella gioia dei tuoi momenti più belli,
hai un angelo accanto che sorride e spera per i tuoi sogni,
che ti soffia nel cuore...
...Ti accarezza e ti avvolge nel tuo cammino,
se fai silenzio e allenti il rumore esterno
lo potrai scoprire ad accarezzarti il viso e a disegnarti un sorriso;
e quando è sera ed i pensieri, i ricordi, i sogni, si fanno intensi,
ricorda c'è il tuo angelo accanto a te che non ti lascia solo un istante.
Sorridi ora, perché leggendo queste parole,
hai Giuseppe accanto e ti accompagnerà per la vita.
Ellie
sabato 5 luglio 2008
Rovine...

...Fui tante volte così dolorosamente ferita da raggiungere casa carponi, speronata non solo dall'odio...Pure con un petalo si può ferire...Ho ferito io stessa, proprio senza volerlo, con una sciatta e affettata gentilezza e per qualcuno, poi, fu dolorosa, come andare sul ghiaccio a piedi nudi. Perchè per rovine vado di quelli a me più cari, più vicini, io, così facilmente e con dolore feribile e che gli altri ferisco con tanta leggerezza?
giovedì 3 luglio 2008
I racconti del Bosco di Hern - La ninfa delle farfalle (I Parte)

...Met si alzò molto presto quella mattina per andare a raccogliere funghi, uscì di casa che era ancora buio. Decise di cercare nella zona dello stagno. Non c'era mai stato lì, era abbastanza lontano dalla sua piccola dimora estiva, sulla collina. Ogni tanto sentiva il bisogno di passare una giornata in modo diverso, sentiva l'esigenza di immergersi nei colori, nei suoni e nella spensierata libertà della natura. Giunse nei pressi del piccolo laghetto continuando a frugare sotto le foglie secche aiutandosi col bastone. Non aveva raccolto ancora nulla, ma non si preoccupò più di tanto. Quella dei funghi era solo una scusa, era lì per riposare. Un riposo fisico, ma soprattutto un riposo dei sensi... Tutti. Improvvisamente un inaspettato frusciare delle foglie di un albero attirò la sua attenzione. Strano evento quello. Non vi era neppure un fil di vento quella mattina e l'acqua dello stagno rifletteva il cielo a specchio rilasciando un effetto adamantino. Pensò ad uno scoiattolo o comunque ad un abitante del Bosco. Decise di avvicinarsi. "Che strana forma ha il tronco di quell'albero...si direbbe... il corpo di una fanciulla", pensò fra sé. Ma gli era impossibile attribuire tutta quella perfezione alla sola casualità della natura. Anche l'effetto generato dalla rugiada che avvolgeva tutto il tronco, colpita dai primi raggi del sole, sembrava irreale. Una miriade di gocce che riflettevano un luccichio animato, ponevano in essere quasi una rottura con la normale armonia della natura. Stava avvenendo qualcosa irreale, di magico. Lui si fermò all'istante e trattenne il fiato per alcuni secondi. Voleva illudersi che quello strano sfavillio era dovuto al suo spostamento che ne determinava un diverso riflesso riprodotto dai raggi del sole. Ma si sbagliava. Al contrario, col trascorrere del tempo l'intensità delle luci aumentò così tanto che quel tronco speciale pareva prender vita. La sua paura prevalse sulla curiosità, gli tremavano le mani. Lasciò cadere il cestino e il bastone per poi scappare a nascondersi dietro ad una vicina roccia. Un fremito innaturale scosse tutto l'albero provocando la caduta di alcune foglie, e poi di nuovo il silenzio. Stranamente una splendida farfalla gli sfiorò il viso. Aveva dei colori bellissimi che si stemperavano fra di loro col batter delle ali, generando un effetto straordinario. Era diretta verso quell'albero, ma non era la sola. Altre due, cinque... Decine e decine di farfalle una più bella dell'altra accorsero da tutte le direzioni per riunirsi intorno a quell'albero, come api attratte dal miele. Non aveva mai assistito ad una danza di farfalle, era ben consapevole che si trattava di un evento fuori dal comune. ... E il tronco prese vita, o meglio: una vita trasparì dal quel tronco, che ora ritornò con le sue originarie forme. Era una donna bellissima, con due grandi occhi che solo a posarne lo sguardo si rimaneva incantati. Aveva dei lunghi capelli color castano che ne ricoprivano gran parte del petto e nell'insieme formavano una splendida cornice per il suo volto, rendendolo ancora più affascinante. Dapprima la parte inferiore del suo corpo era arabescata come un tronco d'albero. Ma dopo alcuni passi si rivelò per intero nella sua forma umana, con un lungo vestito particolarmente verde che ne richiamava la natura fiabesca. La sua bellezza così indescrivibile faceva passare in secondo piano quanto di più bello potesse esserci in quel postò già di per sé fantastico...
Ricetta dal Bosco...

Cari amici di questo blog, il Bosco ci regala tante cose belle e anche gustose, come le fragoline! Ne approfitto per pubblicare una vecchia ricetta "dolce". Buon appetito...
Salsa di fragoline
Pulire 400 g di fragoline di Bosco e passarle al passatutto e quindi al setaccio. In una pentola far sciogliere a caldo 130 g di zucchero con 4 cucchiai d’acqua e cuocere finché non sarà ben denso; aggiungere il passato di fragole e continuare la cottura per 10’. Fare raffreddare a temperatura ambiente e quindi aggiungere tre cucchiai di Kirsch o Grand Marnier per aromatizzarla. Servire fredda da frigo, nel quale si conserva bene per 3 giorni.
Pulire 400 g di fragoline di Bosco e passarle al passatutto e quindi al setaccio. In una pentola far sciogliere a caldo 130 g di zucchero con 4 cucchiai d’acqua e cuocere finché non sarà ben denso; aggiungere il passato di fragole e continuare la cottura per 10’. Fare raffreddare a temperatura ambiente e quindi aggiungere tre cucchiai di Kirsch o Grand Marnier per aromatizzarla. Servire fredda da frigo, nel quale si conserva bene per 3 giorni.
mercoledì 2 luglio 2008
Onore e lusinga...
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