Io sono la Signora del Bosco...Io sono il vento che conforta giocando con i Suoi capelli scuri, e sono nelle piccole onde del lago, che lambiscono la stoffa dei Suoi pantaloni...Sono nel marrone dei Suoi occhi, nelle pause dei Suoi discorsi, risuono come un'eco nella Sua voce...Sono la parte di Lui più forte che grida di essere liberata...Io non volevo essere la Signora del Bosco, ma solo del Suo cuore, ma come un'usurpatrice Lui mi ha schiacciata e sulla strada del Suo cuore ha messo delle tagliole perchè nessuno potesse raggiungerlo senza dolore...Quando rimane solo, comunque, nel silenzio, non può più mentire: sente la mia voce che lo chiama forte come lo schianto forte della pioggia quando selvaggiamente scarica la sua rabbia triste sulla terra, come il tuono che dà voce al nero della notte. Io sono Lui stesso e di me non si potrà liberare...
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