domenica 28 settembre 2008

Io non potrò lagnarmi...

Io non potrò lagnarmi se non ho trovato quello che cercavo. Vicino alle pietre senza succo e agli insetti vuoti non vedrò il duello del sole con le creature in carne viva. Ma me ne andrò al primo paesaggio di cozzi, di liquidi e di mormorii che odora di bambino appena nato e dove ogni superficie è evitata, per capire che quello che io cerco avrà il suo bersaglio di allegria quando io volerò mischiata all'amore e alle sabbie. Laggiù non giunge la brina dello sguardo spento nè il muggito dell'albero che il bruco ha assassinato. Laggiù tutte le forme conservano intrecciate un'unica espressione frenetica di avanzata. Non puoi avanzare in mezzo a sciami di corolle perchè il vento dissolve i tuoi denti di zucchero, ne puoi accarezzare la fugace foglia alla felce senza sentire lo stupore definitivo dell'avorio. Laggiù sotto le radici e nel midollo del vento, si comprende la verità delle cose sbagliate. Il nuotatore di nichel che spia l'onda più fine e la mandria di vacche notturne dalle rosse zampette di donna. Io non potrò lagnarmi se non ho trovato quello che cercavo, ma me ne andrò al primo paesaggio di umidità e di pulsazioni per capire che quanto cerco avrà il suo bersaglio di allegria quando io volerò mischiato all'amore e alle sabbie. Volo fresco di sempre sopra letti deserti. Sopra gruppi di brezze e di barche incagliate. Inciampo vacillante nella dura eternità fissa e amore infine senza alba. Amore. Amore visibile!

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